Luglio 2015, Ci Provo Tre Mesi!
ViviTenerife – Immagino che questo mese voglia parlare di chi apre e chiude attività nelle Canarie!
Giovanni Comoli – Sí! Vede, sembra che l’Agenzia Tributaria, che in Spagna si occupa fra l’altro dell’anagrafe delle ditte, indichi che la media di durata delle nuove aperture di piccole aziende commerciali e di servizi nelle Canarie, sia inferiore ai sei mesi.
VT – Quindi lei crede che la maggior parte dei nuovi arrivati apre la “Partita Iva”, prepara il negozio e circa tre mesi dopo avere iniziato, chiude?
GC – Non lo dico io! È sufficente passeggiare per Los Cristianos o Las Americas per vedere decine di attività di italiani, aperte da pochi mesi, con appeso sulla porta il cartello “Se traspasa”.
VT – Questo le sembra strano?
GC – Certamente! Ad esempio in Italia non succede. Chiudere tre mesi dopo avere aperto un’attività significa essersi rifiutati di accettare i più semplici principi che regolano il commercio e gli investimenti, nelle Canarie, come in qualsiasi altra parte del mondo. Vale anche per Internet. Sembra invece che tutti preferiscano affidare la sopravvivenza della propria famiglia a un colpo di fortuna.
VT – Quali sono questi principi?
GC – Non è necessario avere studiato marketing per sapere che una nuova attività commerciale o di servizi richiede un tempo intorno ai 18 mesi per acquisire una clientela sufficiente a coprire i propri costi. Inoltre, bisogna ricordare che la resa è proporzionale all’investimento.
VT – Cosa vuol dire?
GC – Che se una persona investe 20.000,00 € in un’attività commerciale, non può pretendere che questa le dia nel primo anno altri 20.000,00 € di utili come tutti sperano. Significa una ritorno del 100%, quasi come vincere al Casinò. Se fosse così facile, nessuno investirebbe nei sistemi finanziari.
VT – Quindi, qual è la cifra che lei considera necessaria?
GC – Un’attività commerciale di ridotte dimensioni può dare anche intorno al 20% di ritorno sull’investimento. È una percentuale piuttosto alta se confrontata con altri sistemi, però anche il rischio è notevole. Se si vuole che la propria attività produca uno stipendio sufficente a mantenere la famiglia, occorre investire almeno cinque volte la cifra annuale che si desidera ottenere.
VT – Quindi lei consiglia di comprare attività funzionanti?
GC – È uno dei sistemi. L’avviamento, che non è altro che la capacità di una ditta di ottenere utili, o si crea o si compra da chi l’ha fatto nel passato. Lavorare senza ottenere utili per i primi 18 mesi in una nuova attività, fa parte dei costi per raggiungere quel minimo di clientela fedele che assicura degli ingressi. Se si vuole accelerare questo processo, si può optare per campagne pubblicitarie oppure, come ha suggerito lei, comprare attività funzionanti. In tutti i tre i casi, si tratta di investimenti economici.
VT – Comprare attività funzionanti, assicura utili?
GC – Solo se si usa la testa! Non si può comprare un ristorantino a 10.000,00 € convinti di avere fatto un grande affare, nè comprare un pub inglese per trasformarlo in una trattoria. In entrambi i casi, quanto pagato è inutile.
VT – Tornando alle nuove attività, ho conosciuto molti imprenditori che arrivano con delle buone idee….!
GC – È vero e non mi stancherò mai di ripetere che qualsiasi cosa può funzionare se l’imprenditore ci crede e non molla. Ripeto, non bisogna mollare perchè altrimenti si perde tutto. In questo caso, meglio non iniziare! Vediamo un’altra regola del mercato: se si vende un prodotto conosciuto e richiesto dal pubblico, vuol dire che è già distribuito da altri e la nuova impresa dovrà lavorare per portar via i clienti a chi è arrivato prima di lui. Se si offrono prodotti innovativi, bisogna lottare per cambiare abitudini consolidate.
VT – Ci vuole tempo per crescere, quindi?
GC – Sempre! Immagino che il suo giornale non sia nato con quaranta pagine e che abbia dovuto sforzarsi per arrivare ai risultati di distribuzione attuali. Io stesso, non ho remore a confessarle che, nel primo anno di attività, ho fatturato quasi la stessa cifra che oggi ottengo in un mese.
VT – Può dare qualche consiglio ai nostri lettori che vogliono aprire un’attività?
GC – Solo uno: qualunque prodotto o servizio decidiate offrire, dovete ricordare che non è importante quanto siate bravi, economici, simpatici o esperti. L’unica cosa importante è che la vostra clientela potenziale lo sappia!