Luglio 2020, …e se alle Canarie non fosse obbligatoria l’assicurazione RCA?

ViviTenerife: Mi scusi, ma perchè questa domanda? Alle Canarie è obbligatoria la RCA.

Giovanni Comoli: Lo so, però qualche settimana fà, in una delle riunioni periodiche che teniamo nel nostro studio, è sorto questo quesito e, ancora oggi, non posso smettere di pensarci.

VT: Perchè? A cosa si riferiva?

GC: Si trattava di un dibattito sulle preferenze dei consumatori. Stavamo analizzando che, mentre tutti parlano di sicurezza, e mai come in questo periodo di insicurezza sanitaria, la sensazione è che poi la maggior parte degli acquirenti preferiscano prodotti più economici invece di affidarsi alle imprese che garantiscano loro una maggiore garanzia di sicurezza. Mi sembra che non si dia abbastanza importanza a questo valore quando si acquistano prodotti e servizi.

VT: Cioè, lei sostiene che la gente non da sufficiente importanza alla sicurezza?

GC: Le faccio un esempio: immagini un italiano che nel Bel Paese ha acquistato un modello di auto di quella marca svedese famosa per presentarsi come la più attenta alla sicurezza.

VT: Non diciamo il nome…!

GC: No, non facciamole pubblicità gratuita! È d’accordo con me che questa persona si preoccupa davvero della sicurezza della sua famiglia?

VT: Beh, con i soldi che costa quella macchina, non potrei dire il contrario.

GC: Bene! Immagini ora che questo signore venga in vacanza per la prima volta a Tenerife dove prevede di visitare l’isola con un auto in noleggio. Viaggerà, quindi, con moglie e figli minori in un Paese che non conosce, dove ha magari problemi di lingua e nessuna dimestichezza con la segnaletica. Eppure, nonostante tutto questo, probabilmente sceglierà l’auto più economica possibile dal “Rent a Car” più vantaggioso. Non le sembra un controsenso?

VT: Però… si tratta di pochi giorni!

GC: È proprio in quei pochi giorni che questo signore è maggiormente a rischio. Un incidente in un Paese straniero comporta molti più problemi ed inconvenienti che nel proprio Stato. Non sarebbe più logico prevenirli usando, come minimo, almeno gli stessi criteri che l’hanno spinto a investire un certo capitale in un’auto sicura a casa sua?

VT: Devo ammettere che, quando viaggio, non penso a questi rischi.

GC: È normale però deve capire che le varie misure di sicurezza, come ad esempio l’airbag, le cinture di sicurezza e l’assicurazione RCA, non ci vengono imposte per l’utilità che hanno negli spostamenti quotidiani, anzi, in questi non servono. Solo nell’ipotetico caso di un incidente, più o meno grave, e che magari non succederà mai, ci si rende conto di quanto sarebbe stato utile avere un auto più solida o un’assicurazione più completa. Ancor più quando si è in un Paese straniero!

VT: Devo dire che l’esempio di questo signore mi sta facendo riflettere!

GC: La mia riflessione, invece, riguarda un discorso molto più amplio e la risposta a quella domanda iniziale dovrebbe fare riflettere tutti, ogni volta che dobbiamo decidere un acquisto. Quindi chiediamoci: cosa farebbe un nostro connazionale se alle Canarie non fosse obbligatoria l’assicurazione RCA? La richiederebbe ugualmente? Cosa crede lei che farebbe?

VT: Boh, non so cosa dirle. Credo che un italiano troverebbe molto strano viaggiare senza assicurazione… si, credo che una buona parte la richiederebbe ugualmente.

GC: Bene! Rifletta allora su questo altro aspetto: in Italia, Paese che è molto attento alle garanzie di sicurezza dei propri cittadini, è obbligatorio che i contratti d’affitto siano stipulati con l’intermediazione di un professionista o di un’agenzia immobiliare autorizzata. Allo stesso modo, si obbligano i Notai ad assumersi la responsabilità totale negli atti che stipulano. In Spagna non esiste nessuno dei due obblighi.

VT: Si, la Spagna è più liberale!

GC: Vero e il consumatore è lasciato libero di decidere se vuole rinunciare o meno alle proprie garanzie. Nel caso voglia essere tranquillo e tutelato, dovrà però contrattare un professionista esterno che gli prepari i contratti o che l’assista nelle compravendite e nelle successioni. In questa terra straniera, gli inglesi lo fanno tutti, gli italiani quasi nessuno. Si può quindi dedurre che la maggior parte dei nostri connazionali preferisce rinunciare alla sicurezza piuttosto che spendere un poco di più.

VT: Ma è così alto il rischio di problemi?

GC: Se tutto filasse liscio, la tutela non servirebbe mai, però nessuno può garantire che non si avranno problemi con l’inquilino e, in una causa di sfratto, bastano alcuni errori formali nel contratto per trovarsi il Giudice contro; oppure che, in una compravendita, il precedente proprietario, più informato del compratore, cerchi di fargli pagare le imposte che spetterebbero a lui; oppure ancora, che in una successione o donazione si indichino valori troppo bassi o troppo alti con ripercussioni fiscali impreviste.

VT: Ha ragione, ho sentito molte lamentele di persone che si sono ritrovate in situazioni come quelle che descrive lei.

GC: Eppure tutto quello sarebbe stato evitabile con un piccola spesa aggiuntiva. Come si dice “Prevenire è meglio che curare”.

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